Un edificio rustico costruito a fine del XIII sec. come dimora per i monaci “Umiliati”. Questo ordine si costituì nell’ Italia settentrionale durante il XII sec. dopo che l’imperatore di Germania Enrico II, durante la lunga lotta con i longobardi, fece prigionieri numerosi nobili milanesi e comaschi e li condusse oltralpe come ostaggi. Questi nobili, trovandosi persi in terre straniere, decisero di pentirsi e ripudiare le loro ricchezze per dedicarsi alla produzione della lana. L’imperatore, commosso da tale gesto, decise di liberarli e farli tornare in patria dove fondarono un nuovo ordine monastico chiamato “degli Umiliati”. I monaci del Monastero di San Clemente erano soliti dare alloggio a pellegrini e viandanti: tra gli adepti del luogo pare vi fu anche la nobile Isotta Serbelloni, donna volubile ma di grande carattere, capace di far precipitare i propri amanti da una rupe quando ne era sazia. L’ordine fu abolito da papa Pio V nel 1571 con l’accusa di aver tradito i propri ideali accumulando grandi quantità di ricchezze.