Dislivello in salita: 1964
Dislivello in discesa: 1883
Partenza da Gordona:
L’attacco del sentiero si trova nella parte alta del paese di Gordona: si percorre in salita via degli Emigranti e, dove diventa via Cimavilla, si svolta a sinistra in via Crotti di Sopra.In breve si incrocia un parcheggio con una cappellina accanto alla quale parte il percorso vero e proprio. In alternativa, per diminuire le ore di cammino, è possibile addentrarsi in Val Bodengo con l’auto (transito a pagamento, pass presso il Bar San Martino) fino al nucleo di Bodengo su strada asfaltata oppure fino al termine della strada (ora sterrata) nei pressi di Corte Terza (1.190 m) dove si trova un piazzale per il parcheggio. La mulattiera selciata entra nel bosco e, prima in salita e poi con un tratto gradinato, permette di guadagnare il balcone panoramico sbucando proprio di fronte al Crotto Dunadiv (737 m). Si ignora il proseguimento della mulattiera e si svolta a sinistra seguendo per un tratto la strada asfaltata fino in prossimità di una curva a gomito verso destra dove si trovano anche i cartelli per la pratica del canyoning; qui si piega a sinistra imboccando di nuovo una mulattiera selciata che porta in discesa al suggestivo ponte in pietra, poco oltre la gola formata dal torrente Boggia. Da questo punto si torna a salire gradualmente superando le baite di Bedolina per arrivare all’ombra del bosco sulla carrabile asfaltata in località Pra Prince (917 m). Si svolta a sinistra senza lasciare la strada che accompagna con qualche curva fino alle case di Bodengo (1.030 m) con i suoi bellissimi crotti (visibili sul versante opposto), dove la vallata inizia ad aprirsi. Arrivati al guado sul torrente si abbandona l’asfalto e si tiene la destra optando per il sentiero che sale e piega subito a sinistra infilandosi nel bosco per proseguire in costa, poco più in alto del corso d’acqua. Prima delle baite di Corte Terza (1.190 m) si esce dagli alberi e si cammina tra i prati raggiungendo l’alpeggio; sulla sponda opposta si trova il parcheggio dove termina la strada percorribile in auto. Si procede lungo la mulattiera con fondo ghiaioso che risale, in moderata pendenza, la valle, raggiungendo senza possibilità di errore Corte Seconda (1.389 metri) e, oltre un cancello in legno, l’alpeggio di Corte Prima (1.540 m). La traccia diventa sentiero e inizia a salire con decisione, guadagnando il primo gradone erboso attraverso i pascoli alti e zone con grandi massi che aprono lo scenario alla parte rocciosa d’alta quota. Il sentiero è sempre ben segnato con un segnavia bianco-rosso ma è necessario fare attenzione e cercarlo continuamente tra i sassi per non perdere la traccia. Salendo si incontra una deviazione a destra (freccia e scritta su un sasso) che porta, quasi in quota, all’Alpe del Notaro (1.882 m), dove si trova il nuovo Rifugio Notaro, autogestito, in cui è possibile fermarsi per la notte (per info: +39 329 0857655 Marco). Si continua in salita verso ovest fino a raggiungere l’intaglio roccioso della Bocchetta del Notar a quota 2.098 m tra il Piz d’Uria e il Sasso Bodengo; da qui ci si affaccia sulla Val Cama.
Partenza da Cama:
L’abitato di Cama si raggiunge percorrendo il fondavalle da Roveredo in direzione San Bernardino; appena tra le case, si svolta a destra in discesa, si oltrepassa la Moesa e l’autostrada dirigendosi verso la frazione di Ogreda (dove si può lasciare l’auto in un ampio parcheggio alberato). Il sentiero entra subito in un fitto bosco di faggi e castagni e procede in marcata pendenza con una stretta serie di tornanti fino a una piccola cappella da cui si continua ancora su un ripido pendio lungo un tratto gradonato. Si raggiungono le cascine di Provesc (800 m), dove la vallata spiana e si addolcisce; il sentiero corre sulla destra orografica per un lungo tratto parallelo al torrente in un ambiente selvaggio tra gli stretti versanti della valle. A destra si ammira la Cascata della Fontana Fregia e, più avanti, si superano due enormi massi che sembrano sbarrare il passaggio. Si oltrepassa la località Promegn e si sale guadagnando quota tra gli alberi fino alla radura erbosa con le baite dell’Alp di Besarden a 1.036 m di altezza. Si torna nel bosco fino a sbucare, quasi improvvisamente, nella conca che ospita il Lago di Cama (1.265 m) protetto a monte da imponenti bastionate rocciose. Attorno al bacino è possibile pranzare o pernottare in una delle strutture presenti. Si costeggiano le rive del lago a est, sulla sinistra del Rifugio Miralago, si supera l’Alp de Lumegn e si torna a salire imboccando il canalone del Valon sulla sinistra della testata della valle. Il percorso richiede maggiore attenzione ed esperienza; attraversa le distese detritiche ai piedi del pizzo Campanile e affronta, dopo l’attraversamento di un corso d’acqua, un tratto ripido attrezzato (soprannominato Scala Santa). Si percorre un pendio sassoso e si piega a sinistra puntando al valico.