Dislivello in salita: 2086
Dislivello in discesa: 1754
Partenza da Gordona:
Dall’abitato si può raggiungere la frazione di Coloredo in auto, risalendo i numerosi tornanti che portano alle baite di Voga intorno ai 1000 metri di quota. Il sentiero può essere percorso a piedi anche da Coloredo lungo una traccia che ricalca la strada in qualche punto e che la taglia tra i boschi. Come negli altri casi, consigliamo di partire dal basso solo se state pianificando un trekking che preveda più giorni di cammino e la connessione ai sentieri di fondovalle. Il sentiero da seguire è il D4, distinto da cartelli e segnavia a bandiera di colore bianco-rosso. Dal piccolo parcheggio di Voga (1.057 m), si sale al tornante superiore e si imbocca la traccia che sale nel bosco sbucando più in alto dove incrocia nuovamente la strada nel tratto in cui è consentito il transito solamente con un permesso. Si continua tra boschi e prati fino alle baite di Dàrdano (1.334 m) che occupano una conca prativa circondata da alberi; nei pressi delle prime baite e di una fontana, il sentiero piega a destra e torna nel bosco guadagnando quota per poi portarsi in costa e uscire ai piedi del poggio che ospita le casette in sasso dell’Alpe Buglio (1.544 m). Ci si trova su un fantastico balcone panoramico con la vista che spazia sull’intero Piano di Chiavenna; una sorgente e un grande masso con un tavolo sono perfetti per una sosta anche se resta ancora parecchio da camminare. Il sentiero abbandona il prato e torna tra gli alberi ma la pendenza è mite. La valle si stringe e la traccia si avvicina al versante opposto in vista dell’Alpe Forcola. Alzando lo sguardo vedrete davanti a voi il passo ma non fatevi ingannare: anche se sembra vicino, il tratto che vi attende richiede ancora almeno un’ora di salita per superare i circa 400 metri di dislivello restanti e la pendenza torna a farsi sentire. Si continua sul sentiero sempre ben segnato ignorando la deviazione a sinistra (lungo un ponticello) in un ambiente sempre più spoglio e sassoso fino a raggiungere il Passo della Forcola (2.227 m). Qui vi potete finalmente affacciare sul versante opposto e ammirare il panorama delle vette elvetiche.
Partenza da Soazza:
Il Passo della Forcola si raggiunge anche dalla Valle Mesolcina ed è collegato al Sentiero di Valle poco prima dell’abitato di Soazza. Da qui si sale lungo la sponda orografica destra lambendo le stalle nella campagna di Druna poco oltre i 600 metri di quota e, poco sopra, ci si inoltra in una stretta gola camminando sotto imponenti pareti in un tratto scavato nella roccia. Si attraversa quindi il torrente e ci si porta sul versante opposto che si percorrerà fino alla meta. Si sale tra gli alberi con numerosi zig-zag che aiutano a superare la pendenza e si affronta successivamente un lungo traverso che conduce nella parte più aperta e verde della vallata dove tra i prati si trovano le baite dell’Alpe Crasteira (1.419 m); tra le costruzioni in sasso si trovano anche un minuscolo rifugio d’emergenza sempre aperto e l’arrivo della teleferica a contrappeso utilizzata in passato. Si continua in pendenza moderata fino a superare il gradone che ospita l’Alpe di Quarnei a quota 1.753 metri dove si trova una stalla e un piccolo rifugio d’emergenza con camino. Si abbandonano gli ultimi alberi e si cammina verso gli ampi pascoli d’alta quota di Paligneira fino a raggiungere la conca detritica che porta con un ultimo strappo al passo.